una dichiarazione femminista in solidarietá con il popolo palestinese

Di seguito il testo della petizione transnazionale lanciata da attivistx femministx argentine (che puoi trovare qui) per l’immediato stop del genocidio del popolo palestinese.

COME FEMMINISTE, NON POSSIAMO RIMANERE IN SILENZIO.
COME FEMMINISTE, DICIAMO NO AL GENOCIDIO EN PALESTINA.

Come femministe, non possiamo rimanere in silenzio di fronte al genocidio che Israele sta portando avanti contro la popolazione di Gaza. Non possiamo tacere di fronte ai continui bombardamenti di civili innocenti e al ricatto imposto alla popolazione palestinese del nord di Gaza di lasciare le proprie case o di affrontare lo sterminio. Da anni assistiamo alla normalizzazione della catastrofe vissuta dal popolo palestinese, sottoposto a un regime di apartheid, sostenuto da una politica coloniale.

Riconosciamo e partecipiamo al dolore delle famiglie i cui cari sono stati uccisi o presi in ostaggio e condanniamo gli attacchi di Hamas contro i civili israeliani. Allo stesso tempo, rifiutiamo con forza il principio della punizione collettiva che penalizza la popolazione di Gaza per azioni di cui non è responsabile, un principio assolutamente immorale e condannato dal diritto internazionale (si veda l’articolo 3 della Convenzione di Ginevra) e persino dalle scritture religiose. Respingiamo anche il “sostegno incondizionato” del Presidente Biden alle azioni bellicose di Israele e il supporto degli Stati europei al genocidio in corso. Con queste azioni, rivendicano la natura coloniale della loro politica, tollerando, e persino sostenendo, nuove atrocità e violazioni dei diritti umani nella regione.

Come persone e comunità impegnate nella costruzione di una società che promuova la giustizia sociale e il valore della vita umana, dobbiamo chiedere la fine immediata dell’assedio, nonché la fine dell’occupazione illegale e del regime criminale di apartheid a cui il popolo palestinese è stato condannato nella propria terra dal governo israeliano, con il consenso delle organizzazioni internazionali, il cui scopo dovrebbe invece essere quello di garantire il rispetto dei diritti umani. A Gaza, un’intera popolazione è stata privata dei diritti più elementari (senza acqua, senza elettricità e senza cibo) e costretta a vivere nella sua terra ancestrale resa, ciò che è stato definito, “una prigione a cielo aperto”. Nella Striscia di Gaza la popolazione vive ogni giorno con la minaccia di violenze ed espulsioni, intensificate negli ultimi tempi con l’approvazione di nuovi insediamenti e i quotidiani assassinii da parte della polizia.

Chiediamo alle femministe, a livello internazionale, di unirsi alle azioni di solidarietà con il popolo palestinese, che si stanno svolgendo nei Paesi di tutto il mondo, di promuoverle dove non sono ancora presenti, di ascoltare e dare spazio e solidarietà alle voci delle femministe palestinesi che, oggi come ieri, continuano a resistere. Chiediamo inoltre alle femministe in Israele di fare pressione sul governo affinché cessi questa distruzione pianificata delle vite dei palestinesi e di lavorare nelle loro comunità per convincere le famiglie e i vicini che il proseguimento dell’assedio militare di Gaza porterà solo maggiore insicurezza e spargimento di sangue.
Dobbiamo insistere affinché il principio della “punizione collettiva”, così odiosamente applicato dai nazisti nei Paesi da loro occupati, sia fermamente condannato e l’assedio su Gaza sia immediatamente revocato. Che si ponga fine a tutte le occupazioni e agli insediamenti illegali, che sono la causa principale della violenza. Che la Palestina sia libera, perché questo è l’unico modo in cui tuttx noi possiamo essere liberx

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